SAUDADE TEAM: 1/2 DI MONZA 2009 - MA SE PER UNA PRESTAZIONE COSì INDECENTE MI HANNO DATO DATO IL DIPLOMA SE FACCIO IL TEMPO CHE SUCCEDE...

lunedì 21 settembre 2009

1/2 DI MONZA 2009 - MA SE PER UNA PRESTAZIONE COSì INDECENTE MI HANNO DATO DATO IL DIPLOMA SE FACCIO IL TEMPO CHE SUCCEDE...

con quasi tutto il saudade team impegnato a berlino, ma con la stessa maglia del 20° anniversario ho corso la mezza di monza il nostro appuntamento tradizionale del mese di settembre. lontano dai tempi del passato, ho corso divertendomi soltanto i primi 14km poi dolore alla gamba sinistra e sofferenza praticamente fino alla fine dove le immagini documentano che arrivo trascinandomi. non ho molto da aggiungere prestazione abbastanza deludente e gara da dimenticare. invece faccio grandissimi complimenti agli eroi di berlino che tornano a casa con i loro fantastici tempi ma soprattutto con la soddisfazione di aver completato l'ennesima impresa di cui tutti aspettiamo il reportage completo ed i racconti di viaggio. il tempo finale della mia mezza non lo indico nemmeno, altrimenti mi si abbassa il morale e per i 2/3 lunghi di settembre-ottobre. vediamo come vanno prima di dichiarare il tempo previsto per milano del 15 novembre.

1 commento:

Anonimo ha detto...: per ottenere il massimo da noi stessi dobbiamo sintonizzare il corpo la mente e anche il cuore...quando si corre una maratona sei solo con te stesso, e solo te stesso ti può dare quella forza (il cuore), quell'energia (il corpo)e quella grinta (la mente) per giungere al traguardo..."prestazione deludente" e "gara da dimenticare"...invece io dico: "le cose non sempre sono come appaiono!"; 3 ottobre 2009 alle ore 12:53

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Uomo, nella droom zone tutto è silenzio
Il dolore è folle eppure è sotto controllo,ogni malanno scompare
Il fiato salirà come fumo nell’aria fredda e i tuoi occhi rifletteranno lo sguardo di un lupo
E da una notte insonne capirai più cose di un anno di sonno: quando il giorno finisce, quando la luce si spegne, quando inizia la solitudine si evocano i pensieri di una fine. La fine di un’esistenza con gli errori e i rimpianti
Uomo, bisogna morire ogni volta per rinascere, ma quando la luce ritornerà riprenderai il passo, riprenderai la strada senza far rumore
Uomo, avere una meta vuol dire dominare il presente con il futuro
Nella pazienza c’è la tua anima Uomo, la fretta viene dal demonio
Resistere molto, obbedire poco
Uomo tu non devi fermare il dolore Uomo, devi diventare il dolore
Il dolore è temporaneo, l’orgoglio è per sempre
Uomo, il dolore è soltanto debolezza che abbandona il corpo

By Aldo Rock

Tutti possono scendere con gli amici su un campo da calcio e giocare 90' o su uno da tennis e giocare 3 set o su uno da basket e comunque qualche canestro entra. La maratona no. Nel senso che parti e quei 42km e 195m sono così tanti che non sai cosa ti succederà, il tuo corpo ti dirà fermati e la tua mente lo contrasterà imponendogli di andare avanti, trovando la forza di resistere ad una sofferenza sempre maggiore...ed è così incognito il percorso che parti senza nessuna sicurezza di arrivare. Ecco perché il rispetto più grande per chi scende in campo a correre la mara non è per il vincitore, in un certo senso ha fatto il suo dovere: la sua vita, il suo lavoro è correre; il rispetto più grande è per il finisher, per chi ha trovato il cuore, l'energia e il coraggio di affrontare la sfida.
Perché il finisher, nel freddo e nel buio dei mesi invernali e comunque nella solitudine dei suoi allenamenti è partito da zero....e ha iniziato a correre 15 minuti, poi 20 poi 30 poi 40 e poi un'ora dopo un mese....e quella è stata la fatica più dura...correre da zero a 1 ora è molto più difficile che aumentare la corsa da 1 ora a 2 ore.....ma poi sempre più allenato ha fatto anche quello, e un giorno, in un parco, ne ha corso 32 di km, il famoso lungo.....mentre pochi mesi prima era convinto non ci sarebbe mai riuscito. E poi il grande giorno.....corre il suo 42°km e piange perché c'è riuscito e per un momento, come dice Coelho, tutto il mondo si è coalizzato perché si realizzasse quel suo momento....sono soli pochi minuti costati decine di ore di fatica, solitudine, viaggio in se stessi, passaggi da stati di euforia a stati di disperazione e ritorno, ma sono eterni....

Zampa